La prima opera di Primo Levi pubblicata integralmente in Russia è stata, nel 2001, Se questo è un uomo, in 3.600 copie. Prima di allora risultano pubblicati, fra il 1968 e il 1989, undici racconti, in tre antologie di fantascienza e in una rivista. Negli anni Duemila hanno poi visto la luce traduzioni anche de La tregua (2002) e de Il sistema periodico (2008), tutte per la casa editrice moscovita Tekst (che nel 2011 ha ripubblicato Se questo è un uomo e La tregua) e a cura della traduttrice Elena Dmitrieva. La stessa ha tradotto I sommersi e i salvati, pubblicato nel 2010 da Novoe izdatelstvo, con postfazione di Boris Dubin.
Finora non ci sono altre opere dello scrittore torinese tradotte in russo, nonostante molti siano stati i tentativi in tal senso. «Almeno per una trentina d'anni – ha scritto la traduttrice Elena Dmitrieva – diversi traduttori dall'italiano hanno proposto alle case editrici di Stato di pubblicare Se questo è un uomo, ma le proposte non hanno avuto alcun effetto. Tra quelli che ritenevano importante la pubblicazione [...] c'eravamo anche noi (la traduttrice e Evgenij Solonovich, poi curatore delle prefazioni a Se questo à un uomo e a La tregua): la nostra prima proposta di pubblicare Se questo è un uomo fatta alla redazione della rivista Inostrannaja Literatura risale al 1987».