Primo Levi LAB. A Torino, una casa

Questo piccolo libro vuole lanciare l'idea di una realtà concreta, dotata anche di un nome ben chiaro: Primo Levi LAB.
Di molti scrittori o personaggi celebri più o meno lontani nel tempo capita di poter visitare la casa dove sono nati o dove sono vissuti, gli studi dove hanno scritto o dipinto o composto musica. Sono per lo più esperienze coinvolgenti, che aiutano a capire molte cose di loro.
Questo, nel caso di Levi, non è possibile e, a dire il vero, anche se lo fosse sarebbe riduttivo. La sua casa non era il suo unico laboratorio. Ci sono stati anche quello della Buna ad Auschwitz, dove ha trascorso qualche mese da deportato nel 1944, e per trent'anni quello della Siva, la fabbrica di vernici a Settimo Torinese, dove andava a lavorare tutte le mattine come chimico. Soprattutto, però, nessuno di quei luoghi - posto che fosse ancora dato visitarli - risponde all'idea di laboratorio, anzi, di LAB, che si propone qui di realizzare: un luogo di conoscenza, di incontro e di riflessione, un ambiente espositivo e di ricerca, uno spazio aperto dove chiunque sia interessato possa entrare, per interagire con Primo Levi e la sua opera.
Primo Levi LAB è il numero 4 della collana questo.
Nell’opera di Primo Levi la parola questo è la parola della concretezza, della precisione e della fermezza. Fra i luoghi dove compare, due soprattutto sono memorabili: il titolo del suo libro di esordio Se questo è un uomo e il finale del racconto «Carbonio», che conclude la sua autobiografia chimica Il sistema periodico imprimendo sulla carta proprio quella parola, seguita da un punto fermo.
A scuola si insegna che l’aggettivo e pronome questo indica un oggetto vicino a chi parla e a chi ascolta. Con l’insieme della sua opera Primo Levi rilancia questa nozione elementare, avvicinando al lettore oggetti anche molto lontani dalla sua esperienza, ma rendendoli pensabili – cioè traducibili in scrittura – prima di tutto per se stesso.
Ecco perché la parola questo, semplice e netta, è stata scelta per dare il titolo a una collana editoriale che ospiterà ricerche, letture, dialoghi e incontri di studio a partire dai libri e dalla figura di Levi.
Presentazione dei primi tre volumi della collana: Una parete di sospetto. Presenze ebraiche e società piemontese, a cura di Fabio Levi; Primo Levi al plurale, a cura di Domenico Scarpa; Le parole del dolore, a cura di Fabio levi