Fondo Pennacini

Fondo "Marco Pennacini" (1973; 2011)

Marco Pennacini intervistò Primo Levi alla fine dell'estate 1973, nella sua casa di Corso Re Umberto a Torino. Marco all'epoca aveva quindici anni e frequentava il secondo anno del Liceo Gobetti. Dopo aver letto Se questo è un uomo e La tregua il ragazzo si era interessato al sistema concentrazionario e aveva chiesto di parlarne con Primo Levi, che già conosceva perché amico di famiglia. All'incontro, pensando di scriverne anche una relazione da presentare a scuola, Marco si presentò con un registratore per conservare tutta la chiacchierata.

Dopo la morte del ragazzo, dell'intervista di quel giorno del 1973 e dei nastri usati per registrarla si era persa traccia. Le cassette - probabilmente due - rimasero dimenticate nell'ufficio della madre, Liliana Treves, fino al trasloco in un'altra sede, oltre trent'anni dopo, quando ne fu trovata fortunosamente una in uno scatolone dalla segretaria di allora di Liliana Treves, che la inviò ai Pennacini.

Il materiale che costituisce il fondo è stato donato da Adriano Pennacini e Liliana Treves al Centro internazionale di studi Primo Levi con due versamenti: il primo, nel febbraio 2011, ha riguardato il riversamento digitale su CD-ROM dell'audiocassetta, la trascrizione dell'intervista e due articoli scritti da Tonino Cassarà nel gennaio 2011 sul ritrovamento dell'intervista inedita. Il Centro ha effettuato un ulteriore lavoro di pulitura dei file audio grazie al quale è stata prodotta una nuova trascrizione, rivista e integrata da Daniela Muraca, nel novembre 2011.
Nell'ottobre 2012 i coniugi Pennacini - dopo aver ritrovato anche il dattiloscritto della relazione presentata a scuola dal figlio Marco, insieme a un compagno, in seguito all'intervista a Primo Levi - lo hanno donato al Centro per costituire, insieme alla documentazione già versata, il fondo "Marco Pennacini".

Tonino Cassarà, "Primo Levi. Dal fascismo ad Auschwitz c'è una linea diretta", l'Unità, 26 gennaio 2011.