Conversazioni con Primo Levi
Alcune delle più interessanti domande/risposte formulate a/da Primo Levi in oltre venticinque anni di interviste e conversazioni, interrogabili per argomento e con tutti i riferimenti per approfondire
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Quali i Suoi progetti futuri? Ci ha abituati a improvvise diversioni ispirative, a «sbandate», come dice Lei...
È vero che ho fatto delle sbandate e continuerò forse a farle appunto perché sono un po’ centauro. Sono un liceale con un'educazione umanistica, ma insieme anche un chimico e infine un ex deportato. Quindi ho almeno tre fonti diverse di scrittura. [...]
da Conversazione con Primo Levi
Ho l’impressione che di te venga data dai critici un’idea di serietà perfino eccessiva. Mi sembra invece che un’altra questione che riguarda molto da vicino le tue pagine sia l’«umorismo». Sei d’accordo?
Io credo proprio che il mio destino profondo […] sia l’ibridismo, la spaccatura. Italiano, ma ebreo. Chimico, ma scrittore. Deportato, ma non tanto (o non sempre) disposto al lamento e alla querela. Ecco, «a domanda risponde»: è permesso non essere sempre seri, ma qualche volta siì e qualche volta no? Secondo me è permesso, e io ne approfitto; […] Qualche volta, davanti alla pagina bianca, io mi trovo in uno stato d’animo che direi sabbatico: allora provo piacere a scrivere stramberie, e coltivo l’illusione che il mio lettore provi un piacere corrispondente. È vero che alcuni critici, e molti lettori, preferiscono i miei scritti seri; è loro diritto, ma è mio diritto sconfinare. Se non per altri motivi, come autoindennizzo; e anche perché, generalmente, mi piace stare al mondo.
da Credo che il mio destino profondo sia la spaccatura
Se dovesse scegliere una frase, una parola, un’immagine per definirsi...?
Mi sento un centauro. Perché doppio, ibrido, bifido. Sono italiano ed ebreo, chimico e scrittore, razionalista e poeta. Sono favolosamente stazionario e mi piacerebbe viaggiare.
da Io sono un centauro