Io so cosa vuol dire non tornare - incontri, lezioni, letture e riflessioni online

Un programma di incontri curati dalla Fondazione Circolo dei lettori
in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi


Tutti gli incontri saranno on line sulla pagina Facebook del Circolo dei lettori e sul sito circololettori.it

Alcuni incontri si potranno seguire anche dal sito del Centro Studi Primo Levi


Ufficio stampa: Daniela Giuffrida - daniela.giuffrida@primolevi.it

Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi e in collaborazione con Giulio Einaudi Editore, Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Levi, TPE Teatro Piemonte Europa, Ministero dellIstruzione, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Comune di Novara e Comune di Settimo Torinese.

Immagine guida

giovedì 14 gennaio ore 21

Annunciazione. Dodici poesie intorno ad Auschwitz
cura e presentazione di Domenico Scarpa 
letture di Valter Malosti
in collaborazione con TPE - Teatro Piemonte Europa e Giulio Einaudi editore

«Abissinia abissale, Irlanda iridata adirata»… Quando, al principio degli anni Trenta, Primo Levi era un ragazzo disponibile a ogni avventura, volle disegnare un suo Atlante pieno di colori, dove ciascun paese aveva forme bizzarre e suggeriva invenzioni di parole. C’era anche la Germania, «terra turchina di germi e di germogli». Il ragazzo Levi non poteva sapere che proprio da quel paese sarebbe germogliato un punto sulla terra chiamato Auschwitz e destinato a essere, qualche anno più tardi, la più memorabile delle sue avventure. Da quel «primo Atlante» del ragazzo Primo Levi si è scelto di cominciare una lettura delle sue poesie: dodici testi, che aprono Auschwitz e il Giorno della Memoria nelle direzioni più inattese.

 

martedì 19 gennaio ore 18 

Incontro in ricordo di Aharon Appelfeld
con Elena Loewenthal e Alain Elkann

A partire dall’uscita del romanzo postumo di Aharon Appelfeld, L’immortale Bartfuss, in uscita il 14 gennaio per Guanda, un omaggio a uno scrittore simbolo della riflessione sul tema della memoria e il non dimenticare. Ambientato nell’Israele contemporaneo, questo romanzo è forse il ritratto più profondo e potente dell’autore di Storia di una vita e Badenheim 1939. L’immortale Bartfuss è la storia del protagonista, Bartfuss, appunto, definito enigmaticamente «l’immortale» per essere sopravvissuto ai campi di concentramento. Ora, rinchiuso in un matrimonio senza speranza, prigioniero di una famiglia che ritiene solo un covo di serpi, Bartfuss si trascina da un bar all’altro pur di non stare fra le mura di casa, lotta per sopprimere le emozioni e i ricordi che teme e disprezza, mentre cerca di mantenere vivo l’equilibrio, la dignità e la compassione essenziali per un essere umano. Il racconto travolgente e indimenticabile di un uomo ridotto ai suoi tragici limiti.

 

martedì 26 gennaio ore 18 

Auschwitz, città tranquilla
Dieci racconti (Einaudi)
a cura di Fabio Levi e Domenico Scarpa 
in collaborazione con Giulio Einaudi editore

“Può stupire che in Lager uno degli stati d’animo più frequenti fosse la curiosità. Eppure eravamo, oltre che spaventati, umiliati e disperati, anche curiosi: affamati di pane e anche di capire”. Auschwitz è stato l’alfa e l’omega dell’opera di Primo Levi: l’alfa nel 1947 con Se questo è un uomo; l’omega quarant’anni più tardi con il suo ultimo libro, I sommersi e i salvati. Levi però non ha smesso mai di raccontare il Lager, e di indagarlo nell’atto stesso di raccontarlo. Costruito dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Auschwitz, città tranquilla ci offre dieci suoi testi narrativi, incorniciati da due poesie in versi: dodici punti di vista, inaspettati e avvincenti, sulla maggiore tragedia collettiva del Novecento.

 

giovedì 28 gennaio ore 21.00

Fabrizio Gifuni racconta, in dialogo con Ernesto Ferrero, I sommersi e salvati con letture del testo. Introduzione al testo di Roberta Mori
in collaborazione con Ministero dell’Istruzione e Giulio Einaudi editore

Parte dal Ministero dell’Istruzione la pubblicazione per le scuole di Lettura Primo Levi, una selezione di brani da I Sommersi e i salvati a cura di Fabio Levi e Vincenza Iossa con lettura di Fabrizio Gifuni rivolta a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di tutta Italia; il 28 gennaio, per il ciclo del Circolo dei lettori, Fabirio Gifuni, leggerà e presenterà quei brani in dialogo con Ernesto Ferrero, con un'introduzione al testo di Roberta Mori, responsabile per la didattica del Centro Primo Levi.

 

lunedì 1 febbraio ore 18
Il mistero di Ettore Barzini, ucciso a Mauthausen
a partire da Il fratello minore (Solferino) di e con Andrea Barzini
con Giuseppe Cederna

 

lunedì 1 febbraio ore 21

Se non io, chi? Se non ora, quando?
letture di Lucilla Giagnoni
in collaborazione con Comune di Novara

Una selezione di brani tratti da La Tregua e dall’ultimo romanzo di Primo Levi Se non ora, quando e una riflessione sul Primo Levi liberato a cura di Lucilla Giagnoni.

 

martedì 2 febbraio ore 18

Primo Levi e Leonardo Sinisgalli tra scienza e letteratura
con Marco BelpolitiClaudia Durastanti e Claudio Bartocci
introduzione di Mimmo Sammartino
in collaborazione con Fondazione Sinisgalli, Giulio Einaudi editore e con Comune di Settimo – Fondazione ECM

 

martedì 9 febbraio ore 18

Vuoti di memoria
Il 27 gennaio tra istituzionalizzazione e consapevolezza

con Diego GuzziAnna Mastromarino e Luca Rolandi
in collaborazione con Polo del ‘900

 

giovedì 11 febbraio ore 21

Centauro acrostico. Una lettura di Quaestio de Centauris
Lezione di Jhumpa Lahiri

 

martedì 16 febbraio ore 18

La lingua di Primo Levi
con Ann Goldstein e Gian Luigi Beccaria

Dialogo fra Ann Goldstein, traduttrice dell’opera omnia di Primo Levi e Gianluigi Beccaria, linguista, autore de I mestieri di Primo Levi (Sellerio).

 

In programma anche:

 

Primo Levi. Momenti
Una mostra fotografica curata da Guido Vaglio

Un percorso con immagini fotografiche, diverse per la loro natura, per il loro punto di vista e per il momento in cui sono state realizzate: dagli scatti familiari a quelli di fotografi professionisti, fino a una caricatura del tempo di guerra e a una sorta di autoritratto simbolico, costruito in filo di rame e fotografato da Pino Dell’Aquila. Immagini che rimandano alla sua vita, alla sua formazione e alle sue passioni: la chimica, la letteratura, la montagna, la testimonianza sul Lager, accanto al piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. La mostra sarà allestita dalla settimana del 27 gennaio al Circolo dei lettori e prenderà vita in un racconto virtuale on line con commenti di scrittori, storici e appassionati conoscitori di Primo Levi.

Gruppo di lettura: Primo Levi e la sua città
10-17-24 febbraio, 3 marzo ore 19-20
Primo Levi ebbe un legame intenso con Torino, la città dove era nato e dove avrebbe sempre abitato, a parte – come lui stesso scrive – «un anno vissuto ad Auschwitz e uno a Milano». Una piccola antologia di brani della sua opera dedicati a Torino, proposti da Gianni Bissaca e Guido Vaglio come in una passeggiata virtuale nei luoghi torinesi che hanno segnato la formazione e la vita di Levi.
(riservato ai possessori della Carta Plus del Circolo dei Lettori acquistala qui | leggi qui come partecipare)

Protezione. Tre podcast per tre racconti di Primo Levi
Tre podcast in cui verranno letti altrettanti racconti di Primo Levi tratti da Storie naturali e Vizio di forma: Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento

In collaborazione con TPE - Teatro Piemonte Europa

Con i suoi racconti di fantascienza Primo Levi sa aprire il tempo e forzarne le dimensioni in modo sorprendente. In Protezione il presente si interseca e reagisce con un futuro nel quale gli uomini sono costretti a indossare una corazza per proteggersi da una tempesta di micrometeoriti. In Quaestio de Centauris accade l’opposto: da un’epoca lontanissima, che si confonde con il mito, emerge la figura di Trachi, il centauro, metà uomo e metà cavallo, che, con la sua intelligenza, la sua forza e la sua sensibilità sovrumana, attraversa come una visione reale e inquietante il nostro mondo di oggi. Ma il tempo è solo la cornice; l’oggetto vero è l’umanità. Così l’autore ci sorprende non solo attraverso la scorciatoia delle analogie che a noi pare di scoprire in ogni racconto: ad esempio laddove siamo richiamati - ma possiamo scoprirlo solo ora - alla pandemia che ci assedia, o a quanto sia importante l’intelligenza degli esseri umani, tanto più acuta nella natura bifida e centauresca di Levi chimico e scrittore. Senza contare che la ricchezza e l’interesse di quei due racconti si manifesta in mille altri modi, ad un tempo più sottili e più profondi. Si pensi anche solo all’intimità quasi sensuale che si sprigiona dalla stretta furtiva fra le mani di Marta e Roberto liberate per un momento dalla costrizione delle corazze. O all’esaltazione irresistibile di Trachi, quando per vie invisibili percepisce di essere stato tradito. Anche nel terzo racconto, Ammutinamento, il tempo dilatato del mondo vegetale - “le piante sono molto lente” - fa da cornice a qualcos’altro: una rivolta inusitata dagli alberi “in odio agli uomini”, per il loro insopportabile strapotere sulla natura. Ma lo sguardo va ben oltre la superficie e svela riflessi di straordinaria lucentezza, come la grazia incantevole con cui la bruna e snella Clotilde sa intrattenersi con il rosmarino o con il ciliegio selvatico. Aperture come queste colorano i richiami più espliciti alla nostra realtà di oggi e ce la fanno sembrare assai più variegata.